Oratorio San Biagio

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Al posto dell’attuale chiesa di San Biagio, prima della sua costruzione, vi era un oratorio di pertinenza vescovile dedicato proprio a San Biagio.

Quando l’antica pieve di S. Fermo e Rustico, situata in contrada “Prato Castello”, cadde in rovina, l’oratorio venne donato dal Vescovo alla comunità di Bovolone  affinché vi si insediasse una nuova pieve. L’edificio, intitolato a S. Biagio, fu subtitolato ai Santi Fermo e Rustico antichi patroni. Presto l’edificio divenne insufficiente per il continuo aggregarsi della popolazione attorno alla pieve quindi venne ampliato nel 1412: venne allungata la navata, furono costruiti il presbiterio quadrato ed una piccola sacrestia e iniziato il primo tronco di campanile e verso fine secolo fu terminato il secondo tronco. Le due cappelle ai lati dell’altare maggiore vennero aperte nella metà del ‘500 così come il terzo tronco di campanile con la cella campanaria.

A causa del forte incremento della popolazione che Bovolone registrò nella seconda metà del 1600, la chiesa di San Biagio venne ulteriormente ampliata nel 1741e si iniziò una radicale ristrutturazione che portò la chiesa ad assumere le forme che ancora oggi conserva. L’intervento che più arricchì dal punto di vista estetico l’edificio, fu operato da mons. Ducchi che eresse e abbellì l’elegante facciata al centro della quale emerge il gruppo scultoreo con la figura di San Biagio vestito con i paramenti vescovili e con in mano il pastorale e in basso due angeli: quello di sinistra tiene in mano la mazza chiodata, con la quale il santo subì il martirio.

Tra il 1844 e il 1849 venne aggiunta una serie di costruzioni sul lato sinistro della chiesa, con il duplice scopo di aumentare i vani di servizio e di consentire l’accesso agli edifici adiacenti alla chiesa, tra cui la nuova sacrestia a sinistra del campanile, la cui costruzione si era resa necessaria in previsione della prossima demolizione di quella settecentesca che doveva lasciare il posto alla chiesa di San Giuseppe. Tali modifiche concluse nel 1886 così rimasero fino al 1953. Sotto la bifora della facciata meridionale del campanile è posto l’orologio con il quadrante in numeri romani costruito nel 1825. All’interno della cella campanaria sono collocate sei campane capaci di esprimere un melodioso concerto che è sempre stato uno dei vanti della chiesa di Bovolone. Nel corso dei secoli esse furono ripetutamente rifuse in modo che potessero sempre emettere un suono squillante. Nonostante la cura che veniva posta nella fase costruttiva, raramente le campane riuscivano a conservare una perfetta sonorità per oltre cent’anni. Le campane richiedono infatti un periodo di rinnovamento: quando sono usate con continuità perdono la loro tonalità o si rompono per cui debbono essere rifuse.

Un’antica tradizione vuole che il complesso campanario di Bovolone fosse in grado di sostenere “un concerto” di grande qualità e apprezzato da tutti i paesi limitrofi. Nel 1994 furono aggiunte altre quattro campane per completare il “concerto”. La fama del concerto bovolonese era tale che ispirò una popolare filastrocca che recitava:

“Din don campanon
le campane de Bogolon
le sonava dì e note,
pan e vin se guadagnava
‘na cossata de capon
a mandarghela a S. Simon
San Simon l’è nà a la fiera
a comprare ‘na puliera
‘na puliera ‘n pulierin
salta fòra ‘n bel butin”

Il complesso dell’Oratorio San Biagio comprende anche due importanti luoghi di preghiera per la nostra comunità:

Cappella Maria Pia Mastena

Cripta di Adorazione